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METAVERSO: Diritto applicabile

08/06/2022

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Italia

Quali sono le fonti del diritto nel Metaverso?
Preliminarmente occorre tenere presente che la realtà virtuale creata da un utente attraverso il proprio “avatar” (alter ego digitale) non consente la costituzione di valide situazioni giuridiche soggettive nel mondo reale e pertanto, allo stato, occorre perfezionare gli atti nel mondo reale per la riconduzione ad esso degli effetti giuridici connessi.

Nel 1996, il giudice Frank H. Easterbrook della Corte d’Appello del Settimo Circuito degli Stati Uniti suggerì di definire il diritto digitale come un segmento a sé stante degli studi giuridici.

Nello stesso periodo, in un articolo intitolato “Lex Informatica”, Joel Reidenberg, esperto di diritto delle tecnologie dell’informazione, ha sostenuto e difeso l’impiego nel cyberspazio della lex informatica – un insieme di regole che disciplinano il trattamento delle informazioni digitali – al fine di offrire stabilità e prevedibilità alla socialità digitale in modo che i partecipanti abbiano sufficiente fiducia per far prosperare le loro comunità virtuali.

Per il giudice di Chicago Easterbrook applicare norme troppo settoriali ad Internet farebbe invece perdere di vista i principi generali dell’ordinamento che, proprio in quanto tali, non devono temere di avventurarsi in sentieri sconosciuti.

L’obiettivo del “Metaverso” è lo svolgimento di qualsiasi attività quotidiana nel contesto di una realtà virtuale. Ad operare nel Metaverso è quindi un nostro alter ego virtuale, un avatar, che, però, agisce mediante lo sfruttamento dei dati personali riferibili alla persona reale.

In questi ultimi anni i giuristi si stanno quindi sempre più concretamente interrogando in che misura al digitale, e in particolare al Metaverso, possano e debbano applicarsi le regole vigenti nel mondo reale o se occorrerà invece pensare ad una codificazione ad hoc.

Discipline specifiche applicabili ai Metaversi, in una fase iniziale, potrebbero quindi passare da una regolamentazione delle attività svolte dai fornitori dei servizi digitali (dalle “big tech”) i quali avranno il compito di applicare e far applicare le regole nei diversi mondi virtuali.

Ma dove siamo oggi?
Possiamo rilevare che lo sviluppo del Metaverso sta avvenendo contestualmente ad una rivoluzione normativa a livello europeo.

A tal proposito si ricordano, inter alia, il Digital Services Act e il Digital Market Act, i quali hanno lo scopo di proteggere in modo più efficace i diritti fondamentali degli internauti, rendendo i mercati digitali più equi e più aperti per tutti. Segnaliamo che il 23 aprile 2022 è stato raggiunto l’accordo politico tra Consiglio e Parlamento UE, per un’approvazione finale dei due regolamenti prevista per il 2023.

Il Digital Services Act (“DSA”) impone alle Big Tech una maggiore responsabilità sui contenuti illegali o nocivi che circolano sulle loro piattaforme. Questo atto è finalizzato ad una ulteriore armonizzazione degli obblighi posti in capo ai prestatori di servizi della società dell’informazione. Le categorie di servizi interessati dal DSA sono ampie, così come le tipologie di intermediari online che ricadono nel suo ambito di applicazione, dai fornitori di accesso alle reti di comunicazione, ai servizi di cloud e di hosting, alle piattaforme online come i servizi di social media.

Il DSA si applicherà a tutti gli intermediari online che operano in Europa, introducendo obblighi graduati sulla base della natura dei servizi e proporzionati al numero degli utilizzatori, così da bilanciare la tutela degli utenti con le esigenze del mercato e dell’innovazione.

Il Digital Market Act (“DMA”) affronta invece le conseguenze negative derivanti da determinati comportamenti delle piattaforme che hanno assunto il ruolo di controllori dell’accesso al mercato digitale, i cosiddetti gatekeeper. Si tratta delle piattaforme che hanno un impatto significativo sul mercato interno, fungono da importante “punto di accesso” attraverso il quale gli utenti commerciali raggiungono i consumatori e godono, o potranno presumibilmente godere, di una posizione consolidata e duratura, che può conferire loro il potere di agire come legislatori privati e di costituire una strozzatura tra le aziende e i consumatori.

Anche se potrebbero passare diversi anni prima che il Digital Services Act e il Digital Market Act vengano adottati e siano poi applicabili, l’aspetto del diritto applicabile al Metaverso è già attuale per tutte le aziende che intendano entrare in questo “nuovo mondo”.

Tra l’altro, alcune normative trovano diretta applicazione anche nel Metaverso; ad esempio, il Regolamento EU 679/2016 c.d. “GDPR”, avendo introdotto un approccio technology neutral, trova già applicazione anche nel Metaverso e tutti gli operatori dovranno quindi applicarne i suoi principi, quali la trasparenza delle informazioni, la limitazione delle finalità di trattamento e la minimizzazione dei dati.


A cura di:
Avv. Fabio Giuffrè

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