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Appalti verdi nella legge delega sui contratti pubblici

28/03/2022

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Italia

La riforma del Codice appalti, in discussione ora e prevista per la metà del 2023, sarà strategica ai fini del PNRR e, anche per questo, pone diversi obiettivi per garantire l’ecosostenibilità dei progetti e rilanciare gli investimenti verdi, secondo le strategie del Green Public Procurement (GPP) / Appalti Verdi.

Ne parleremo nell’evento pomeridiano del 10 maggio durante l'evento Duezerocinquezero - Forum Energia + Sostenibilità , dedicato a “Gli appalti verdi verso la sfida del PNRR”.

  Il public procurement avrà un ruolo strategico per perseguire obiettivi ambientali del PNRR, che anche a tal fine ha posto delle scadenze strette per la prossima riforma del Codice appalti, ossia: entrata in vigore della legge delega entro giugno 2022, e del decreto legislativo delegato entro marzo 2023.

Tra gli obiettivi posti dalla legge delega, appena approvata dal Senato e ora in discussione alla Camera, ve ne sono quindi diversi volti a favorire le strategie del Green Public Procurement (GPP):
  • semplificare le procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonché in innovazione e ricerca, anche al fine di conseguire gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile;
  • incrementare il grado di ecosostenibilità degli investimenti pubblici e delle attività economiche secondo i criteri del Regolamento (UE) 2020/852, che disciplina appunto come determinare l’ecosostenibilità di un’attività economica, fondamentale per rispettare il principio del Do No Significant Harm (DNSH);
  • rispettare i criteri di responsabilità energetica e ambientale negli appalti pubblici e nelle concessioni, in particolare definendo i criteri ambientali minimi da rispettare nelle procedure di affidamento e nell’esecuzione dei contratti (il riferimento va all’approvazione, da parte del MATTM, di nuovi “CAM”, che le stazioni appaltanti sono già tenute ad applicare ai sensi dell’attuale Codice appalti);
  • introdurre sistemi di rendicontazione degli obiettivi energetico-ambientali, nonché di un periodo transitorio con tempi congrui per l’applicazione dei nuovi CAM, entrambi molto importanti per assicurare un’applicazione graduale, ma finalmente effettiva ed omogenea, dei suddetti criteri.

Si auspica quindi che il riordino della disciplina dei Contratti pubblici, tanto atteso, possa offrire anche l’occasione per un potenziamento degli acquisti verdi, e che le stazioni appaltanti, opportunamente formate e rafforzate, siano in grado di cogliere la sfida.
 

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